Oggi non posso.
Mi sento fragile, sconfitta e delusa.
L’amore non conta, mi dicono tutti. Conta la vita, il proprio lavoro. Conta la forza, lo studio, la casa. Contano i sogni. E le speranze. Continua a leggere “Il sentirsi amati rende forti”
Tag: pensieri
Dobbiamo prenderci cura di noi.
Capitano i periodi in cui siamo sopraffatti dall’ansia e da quei pensieri fissi che non vanno via e che divengono una vera e propria prigione. Continua a leggere “Dobbiamo prenderci cura di noi.”
Su di me.
Taciturna.
Introversa.
A tratti scontrosa.
Forte e fragile quanto basta.
Gli ossimori sono il mio pane.
Rinasco ogni qualvolta osservo il sole tramontare nel mare.
Non sono romantica.
Né poetica.
Né espansiva.
Odio le smancerie, le parole smielate e le frasi fatte.
Soffoco se non mi sento libera.
Mi affeziono facilmente, ma provo affetto profondo solo per pochi.
Ho bisogno di fare le cose con calma, prendendo i miei tempi, altrimenti l’ansia mi divora.
Maldestra.
Abitudinaria.
Non posso fare a meno delle cose banali.
Amo stare da sola, ma non sopporto la solitudine.
Amo il suono della pioggia, ma non sopporto le giornate piovose.
Amo l’estate, ma non tollero il caldo torrido.
Preferisco il freddo al troppo caldo, ma il freddo mi fa andare in letargo.
Il mio mese preferito è settembre (no, non sono nata in questo mese), ma odio settembre perché sono costretta a ritornare in città e a dire addio al mare.
(Vi avevo già avvertito che gli ossimori sono il mio pane, no?).
Non mi fido di chi non si arrabbia mai; di chi non dice mai parolacce; di chi fa insinuazioni; di chi provoca; di chi non si commuove mai; di chi si mette sempre in sfida; di chi non sta attento ad urtare la sensibilità altrui; di chi non cambia mai idea; di chi non sbaglia mai.
Amo l’imperfezione, perché solo nell’imperfezione avverto quel senso di semplicità e genuinità che arriva dritto al cuore.
Marisina V.
A volte, basta davvero poco, per ritornare a sorridere.
In una domenica d’autunno qualunque, con un sole pallido e l’aria gelida che penetra nelle ossa, mi accingo a fare una passeggiata, per schiarire i soliti pensieri che svolazzano ribelli nella mente. Continua a leggere “A volte, basta davvero poco, per ritornare a sorridere.”
Pensieri spezzati #1
Ho imparato che nella vita tutto può succedere. Anche ciò che adesso ti scandalizza o ti meraviglia e che affermi di non fare mai, potrebbe capitare proprio a te.
Ho imparato a non dire più che non farò (o non subirò) mai qualcosa di cui adesso non sono d’accordo.
Posso solo rivolgermi al presente e dire che cosa faccio e che cosa non faccio.
E adesso come adesso, posso solo dire che certi atteggiamenti mi allontanano, che non soffro più né mi dispero.
Mi allontano da chi mi urla contro e poi mi accarezza per ularmi nuovamente contro; da chi mi prende in giro; da chi mi tradisce; da chi mi illude e delude; da chi, anziché impegnarsi e sforzarsi, preferisce vivere in un vittimismo inesistente; da chi si aggrappa a me per non perdermi; da chi pretende come se tutto fosse dovuto.
Mi allontano emotivamente. E soffoco. Soffoco perché spesso non posso fuggire via.
Marisina Vescio
L’indifferenza fa star male
Ti dicono che non devi temere il giudizio degli altri. Ed è vero.
È vero quando “gli altri” sono perfetti sconosciuti.
Ma quando li conosci, e soprattutto quando provi affetto per loro, come si fa a non temere il loro giudizio?
Soprattutto quando le persone a te vicino, non fanno altro che dirti “sei troppo timida, sei troppo magra, sei troppo grassa, studi troppo, studi troppo poco, sei brutta, sei disordinata, sei stupida, non sai fare niente, sei maleducata, hai un brutto carattete, sei acida, sei questo, sei quello”.
Ti dicono che chi ti vuol bene ti accetta per come sei.
Fino ad un certo punto, altrimenti nessuno deluderebbe nessuno. Continua a leggere “L’indifferenza fa star male”
Capelli rosa
Se avessi diciotto anni, mi tingerei i capelli di rosa e andrei in giro per la città guardando le nuvole.
Se avessi diciotto anni, imparerei a Continua a leggere “Capelli rosa”
L’insicurezza, o la sconfiggi o ti sconfigge. Ed è una guerra che bisogna combattere da soli. (Marisina V.)
Ormai non lo dico più a nessuno, di quanto paura io abbia, e di quanto l’insicurezza mi freni in ogni cosa.
Paura di non essere all’altezza dei miei sogni. Paura di non essere abbastanza.
E non è solo una paura.
Non sono abbastanza.
Perché io ci provo ad andare oltre.
Io ci provo a muovere i passi.
Ma risultano essere sempre passi falsi. Sbagliati.
Non dico più a nessuno quanto ormai l’insicurezza mi faccia paura.
Non avrebbe senso.
Perché l’insicurezza o la sconfiggi o ti sconfigge.
Ed è una guerra che bisogna combattere da soli.
Marisina Vescio
L’altra me
Stasera non sono io.
Sono l’altra me, quella un po’ triste, quella con un nodo in gola, quella che si accuccia sul divano e sta in silenzio con gli occhi chiusi mentre si abbraccia aspettando che il peggio passi.
Quella che accantona i “perché senza risposta”, pensando che non ne valga più la pena scervellarsi inutilmente e farsi male.
Quella che vuole stare sola per non disturbare, che non ha voglia di sorridere, che vorrebbe piangere, che vorrebbe chiudere gli occhi per sparire nel nulla.
Stasera non sono io.
Sono l’altra me.
E mi aspetto ansiosa.
Perché so che non sparisco mai per sempre.
Marisina Vescio
I momenti negativi?
Li attraversiamo tutti.
Arrivano, ci avvolgono e poi silenziosamente passano.
Che cosa sono in realtà i momenti negativi?
Sfortuna? Io alla sfortuna non credo.
Casualità? Non credo neanche al caso.
Energia negativa? Non ne sono convinta,
M o m e n t i N e g a t i v i .
Notizie inaspettate che ci tolgono il sorriso.
Dare il massimo possibile senza ottenere risultati sperati.
Aspettative deluse.
Vedere mandati all’aria tutti i nostri piani.
Consapevolezza di uno sbaglio che ne genera una serie infinita senza riuscire a porre fine a tutto.
Promesse non mantenute.
Affetti negati.
E di fronte a tutto questo ci si sente fragili e impotenti. E anche sconfitti.
Si osserva in silenzio, incapaci di valutare e decidere.
Poi succede una cosa strana. Ci si ritrova a stringere i pugni e a prendere in mano le redini della propria vita e si decide di procedere nonostante tutto, perché è giunto il momento di rischiare e di rimettersi in gioco.
Quel che sarà poco importa. L’importante è vivere e non farsi vivere.
Marisina Vescio